Finalmente si volta pagina. Il momento oscuro è finito. Il medioevo viola si chiude qui, con l’addio della proprietà più lungamente perdente della nostra storia e che rimarrà negli annali solo per la infamante condanna di illecito sportivo per calciopoli. Oggi è una giornata liberatoria e piena di gaudio per chi da anni nel pantano delle menzogne e nella cortina fumogena di servi di corte, ha cercato in tutti modi di mettere a nudo le bugie e le false verità che ammorbavano l’ambiente viola. Grazie a chi ha lottato in prima linea, gente “poco perbene” che ha subito una repressione mirata e continua, nel silenzio complice della proprietà che di Firenze ha voluto soltanto sfruttare il nome e la gloria eterna. Grazie a chi, non solo allo stadio, ma anche sulle tastiere e magari perfino da lontano perché impossibilitato ed esserci fisicamente, ha lottato ogni giorno contro il pensiero imperante (ma se vanno via chi ci compra?) (il bacino di utenza è questo) (ma cosa si è mai vinto) (icche vu pretendete), in un mondo in cui oramai le opinioni si fanno sui social è stato un contributo fondamentale. Addio commercialista dagli arcobaleni viola e dalle grandi vittorie, soprannominato l’uomo nero (tutto un programma). Addio analfabeta funzionale e liquidatore in pectore tornato per vincere (non ancora a tutti i bidoni che ha portato, perché ci vorrà tempo per smaltirli). Addio fratellini livorosi, permalosi e bugiardi. Certificati anche dal vostro comunicato di oggi in cui, dopo aver ribadito a più riprese che non c’era nessuno che volesse comprare la nostra squadra, ci informate che fra le tante offerte avete scelto quella di Rocco Commisso.
Per voi che ci raccontate puttanate. Voi che purtroppo dovremo continuare a sopportare, sappiate che vi abbiamo preso le misure. Noi non scordiamo stavolta e ve lo faremo notare quando sarà il caso. Dal canto mio non vi ascolto e non vi seguo da tempo.
Oggi qualcuno mi ha chiesto cosa cambia. Bene, caro amico, immagina da appassionato del cinema ed in particolare di un personaggio principale, di essere costretto per quattro anni ad andare a vedere tutte le settimane il medesimo film. Pur bellissimo che sia, conosci già il finale, conosci ogni svolgimento e il destino del tuo eroe. Non esiste più alcun pathos, magari ci vai solo per scambiare due chiacchiere con i tuoi vecchi amici anche loro frequentatori del cinema. Pensate poi se il film in questione è La corazzata Potëmkin……….
Si volta pagina, una nuova pagina. Un nuovo film da vedere di cui non conosciamo né trama né finale, mi pare già abbastanza, non chiedevamo altro.
Bentornata Fiorentina